Lui è garbato, affascinante,napoletano. Ha un unico obiettivo:quello di fare proseliti in breve tempo. È apparso da qualche mese in città e sembra davvero che in tanti lo seguano con grande partecipazione. Il suo tempio si chiama TEATRO, e pare che all 'interno si consumino strani riti che hanno il potere di trasformare le persone.
Un prologo un po' bislacco per parlare, con tutto l'affetto possibile, della tenacia e della formidabile energia con cui il direttore artistico del Teatro Europa, Roberto Becchimamzi, sta tentando, (riuscendoci brillantemente) di far risorgere la curiosità intellettuale attorno quel fenomeno misterioso e magico che è il Teatro; e anche quando operazioni contorte e tuttora inspiegabili spingono in ogni direzione per chiudere una struttura storica come il Teatro Europa, ecco che senza perdersi d'animo sposta l'attenzione e i suoi "proseliti" al Teatro Tognazzi di Velletri, dove ha già sistemato ben benino una ricca e ghiotta stagione che sarà sicuramente un grande successo, a giudicare dal sold out di ieri sera, con l'evento inaugurale dedicato a Eduardo de Filippo.
L' Archetypo Ensemble di Maria Ausilia D'Antona, Sergio Trojse e Gabriele Falcone ha coronato con la musica napoletana lo spazio-tempo degli attori, Roberto Becchimanzi e Aldo Manzi, che tra poesia di Eduardo, dissertazioni sulla lingua napoletana, e stralci magnifici tratti da "Questi Fantasmi" ( che vedremo completa il 15 marzo prossimo), hanno restituito calore a "mura fredde e dimenticate", laddove c'è sempre di mezzo un'istituzione distratta e farlocca.
"Ora sta a voi" invita Roberto dal palco, chiedendo al pubblico di sostenere, con la sua presenza, l'impegno ad assistere a una serie di rappresentazioni che con grande cura sono state preparate da tempo. " E ci riapproprieremo anche del teatro Europa" rassicura.
Aprilia e Velletri, grazie a quest'uomo un po' santone un po' Don Chisciotte, diventeranno il centro di iniziative che davvero sembravano scomparse del tutto con l'avvento dell'uso smodato della tecnologia e sommerse, permettetemi, da una coltre pesante di indifferenza e superficialità.
Roberta Angeloni
Nessun commento:
Posta un commento