Questa sera Maus ( come ci piace chiamarla) ha dato prova
della grande maturità espressiva della sua voce. Il timbro scuro che le conferisce una profondità che
tocca il cuore, la rende un’artista “sui generis”, ovvero fuori dall’ordinario,
non secondo alla sua abilità nel declinarsi nelle infinite pieghe della musica popolare d’ogni dove. E così il
canto antico greco diventa un’eco lontana, la musica sarda una melodia dolce ed
evocativa, la tammuriata napoletana una scansione incalzante che invita alla
danza e al coinvolgimento unanime di chi ascolta. Eclettismo anche nel saper usare strumenti musicali
diversi, nel saper raccontare, presentare, condurre. Si muove con garbo e
padronanza in quello che da sempre è il suo mondo: la musica e il canto. Le
esperienze in tutta Italia e in Europa non le hanno fatto perdere quello che
appartiene solo ai grandi: la sobrietà e la disponibilità. Tutto questo fa di
lei una delle personalità più amate, e ora, finalmente, anche la sua città se
n'è accorta. Il Premio San Michele le viene tributato in un momento in cui
Aprilia apre gli occhi sulle presenze di spessore che potrebbero agevolare il
grande balzo in avanti che da sempre stiamo aspettando.
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