lunedì 16 aprile 2012

"Non so se sopravviverò a questa vita" di Bruno Di Marco





Un romanzo d'esordio presentato da un premio Strega non è cosa di tutti i giorni. E' quello che è accaduto a Bruno Di Marco, Architetto, Disegnatore, Insegnante e Scrittore, e non sappiamo a chi dare la priorità, ma diciamo pure uomo dal multiforme ingegno, che dopo una lunga esperienza con poesie e racconti, si cimenta, a cura della Casa Editrice Ensemble e di Daniela Rindi, con una storia che dire surreale è ancora poco. Ma, per fortuna, è di quel surreale spinto che mantiene, per motivi per il lettore irrilevanti, forti legami con la realtà. Per questo ci piace, per questo non ci ubriaca con artifizi noiosi e scontati. Antonio Pennacchi si diverte e diverte il pubblico numeroso accorso alla libreria "Piermario & Co"di Latina, quando cinge il capo di Bruno con una corona costruita al momento, staccando rametti in un vaso poco distante. "Per me adesso sei uno scrittore vero".


Bruno Di Marco è un uomo riservato, timido forse, di quella riservatezza che racchiude un'intensità tutta da scoprire, basta leggere nei suoi sorrisi che dispensa a chi è in sintonia con la sua visione della vita. E non dimentichiamoci della cosa più importante: il romanzo è divertente davvero. Leggere, per credere.

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