sabato 30 settembre 2017

San Michele: fuga dalla città.

Festa Patronale di Aprilia, 29 settembre 2017. Immancabile appuntamento per i cittadini apriliani e molti altri che si spostano dai comuni vicini .
Non tutti amano questa festa in onore di un Santo importante e guerriero: San Michele
Piuttosto, ne sono infastiditi. La città si ferma, e si creano non pochi disagi. Nelle mie orecchie le solite cantilene:

"Noi che abitiamo al Centro ci sentiamo in prigione, non possiamo prendere l'auto."
" Ci sono le solite bancarelle che espongono articoli di dubbio gusto, come sempre".
" C'è tanta gente, troppa. E maleducata e incivile"
" I cantanti sono ogni anno meno interessanti, e urlano sempre di più".
Sono i cosidetti "Signori dell'Aprilia bene" ( si fa per dire): professionisti, intellettuali, insegnanti, facoltosi imprenditori. Aspettano il momento buono per salire su un treno, un aereo, un'auto di lusso per allontanarsi in tutta fretta dalla città nei tre giorni della Festa. E' una sorta di gara a chi schifa di più quello che dovrebbe ( dico dovrebbe e di fatto non lo è) un momento di aggregazione, di ritrovo, di incontro.
Hanno ragione: la festa di San Michele è una festa trash, nessuno ha mai provato a farla diventare qualcosa di diverso dal caos. Eppure Aprilia è proprio questo: è Caos allo stato puro: frammentata e distratta, nient'affatto attenta alle problematiche culturali e sociali, brava solo a mettere in caciara quando è ora di mettere in caciara, come a Carnevale, alla festa Patronale, e altre cosette così. Al primo posto per Cemento, all'ultimo posto per Sicurezza Stradale. Esemplare, insomma.
Eppure l'atteggiamento di distacco dei signoroni puzzoni non aiuta: anzi, avalla il senso di non appartenenza che sgretola ogni giorno di più un'identità culturale irrimediabilmente perduta.

Roberta Angeloni

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